Città di Cambiano (Torino)
La città di Cambiano, in provincia di Torino, era conosciuta in epoca romana col nome di Cambianis da un documento ritrovato, risalente al 959 e da reperti risalenti al III secolo. Nel periodo alto-medioevale, appartenendo a la Marca di Torino, ne subì le stesse sorti (passaggio Longobardo e Sacro Romano Impero), divenendo poi una proprietà del vescovado torinese, poi passata sotto l’amministrazione del marchese Olderico Manfredi II. Agli inizi dell’XI secolo Cambiano, insieme ad altri comuni circostanti, divenne parte dei territori all’Abbazia di Nonantola in provincia di Modena, che possedeva diversi territori in Piemonte, ma nel 1034 fu ceduta ai conti di Pombia, poi a quelli di Biandrate e, successivamente, la storia del paese comincia ad intrecciarsi con quella della vicina Chieri, sotto dominio del principe Oddone di Savoia. Quando Federico I il Barbarossa, distrusse Chieri, nel 1155, gli abitanti di Riva e di Cambiano, furono tra i primi ad intervenire per la sua ricostruzione. Barbarossa concesse poi il territorio al vescovo Carlo fino al 1168, data della sua destituzione dei poteri da parte della Lega Lombarda. Nel 1248 Cambiano prestò sudditanza a Chieri in cambio di una buona difesa militare, che spiega le numerose distruzioni subite agli inizi del XIV secolo. È probabile che il castello della città sia stato distrutto dalle armate torinesi nel 1319 e, nel 1345, fu teatro di scontri tra i Savoia e gli angioini, alleati dei francesi, contro il vicino Marchesato del Monferrato-Asti, attraverso la famosa battaglia di Gamenario, ai confini con Santena. Fu proprio in questo periodo, che i cambianesi si votarono ai santi Vincenzo e Anastasio. Tuttavia, soltanto due anni dopo, la città, assieme ai paesi limitrofi, venne assoggettata ai Savoia-Acaja e, nel 1418, entrò ufficialmente nel Ducato sabaudo. Nel 1618 divenne feudo del nobile piacentino Scotti e, alla sua morte, in mancanza di eredi, venne riacquistato, dai ricchi chieresi Borgarelli nel 1642. Nel 1630 fu colpito prima dalla peste, poi dall’invasione dei francesi, dove le truppe la saccheggiarono barbaramente e vi si accamparono. Passata, ceduta e scambiata tra nobili dal 1691 al 1769, fu nuovamente francese durante l’impero napoleonico e, in questo periodo, subì gravissimi danni per l’esondazione del rio Tepice, piccolo affluente del Po. Durante il XIX secolo, Cambiano vede una fase di sviluppo e modernizzazione e, grazie ad un progetto del conte Manfredo Bertone di Sambuy, viene costituita una società anonima per l’istruzione primaria, basata sull’azionariato popolare. Nel 1859, la popolazione cresce e viene ideato lo stemma comunale.
Area: 14,13 km²
Abitanti: 5.980 (2018)
Densità: 423,21 ab./km²
Provincia: Provincia di Torino
Frazioni: Madonna della Scala.
Confina con: Chieri, Moncalieri, Pecetto Torinese, Pino Torinese, Santena, Trofarello, Villastellone.
Nome abitanti: cambianesi
Patrono: San Vincenzo e San Anastasio (22 Gennaio)
CAP: 10020
Prefisso telefonico: 011
Codice Catastale: B462
Cosice Istat: 001048