Città di Santena (Torino)
La città di Santena è famosa per gli asparagi e come luogo nel quale si trova la tomba di Camillo Benso, conte di Cavour. Situata a sud-est di Torino, a circa 25 km dal capoluogo, Santena è un comune di pianura che dista pochi chilometri dalla riva destra del fiume Po; è a 239 metri sopra il livello del mare, con il clima tipico delle città del nord Italia: nebbie frequenti, specialmente nella stagione invernale e caldo umido d’estate. Il nome della città deriva dal rio che la attraversa e la divide in due: anticamente rio Santina, attuale torrente Banna, che pare abbia preso il nome da una tribù celtica pre-romana del Santones (con varianti di Santula,Sàntana,Sàntinus) che, insieme agli Agamini, abitarono il territorio fino II secolo. Qui vi furono alcuni ritrovamenti appartenenti al periodo di Antonino Pio, che dimostrano che il territorio santenese era abitato fin dai primi secoli dell’era cristiana, con i Galli e poi i Romani, ma le prime testimonianze di un vero e proprio gruppo rurale risale all’Alto Medioevo, nel periodo carolingio e post-carolingio; il villaggio era considerato parte integrante della curtis chierese. Il primo documento risale al 1029: l’atto con cui il marchese e conte di Torino Olderico Manfredi II e suo fratello vescovo di Asti, Alrico, fanno donazione del villaggio, piccolo e povero, ai canonici di Salvatore di Torino. Dop essere stata di proprietà di svariati “signori” del periodo, nel 1311 Santena passa definitivamente sotto Chieri, fino a quando, quarant’anni più tardi, quest’ultima passò sotto i conti Savoia, prestando fedeltà al vescovo Goffredo Montanari, quindi Santena passò ai guelfi, sotto la dominazione angioina. Tuttavia, a partire dal XIV secolo, il borgo fu oggetto di mire espansionistiche del Marchesato del Monferrato: il 22 aprile 1345, presso la fortezza di Gamenario, località tra Trofarello e Cambiano, vi fu uno scontro tra le forze guelfe degli Angiò e quelle ghibelline, facenti capo al marchese Giovanni II del Monferrato, detto il Paleologo, nella quale, quest’ultimo, riportò esaltante vittoria. Dopo di ché, tra i conflitti con Chieri, la peste del XVI secolo, le inondazioni del Banna e del Po, le carestie del 1517-1521, seguite da lunghi periodi di assedio e da violenti saccheggi, e l’occupazione francese, il XVII non fu un buon secolo, né per Santena né per i paesi vicini. Nel 1728, una sentenza annesse nuovamente Santena sotto Chieri, ma nel 1809 subì ingenti danni, durante l’occupazione napoleonica, a causa di una drammatica inondazione, che fece sì che lo studio di un piano regolatore per le opere di arginamento del torrente Banna, e il relativo ampliamento dei suoi alvei, prendesse forma e concretezza. I Benso poi, facoltosi banchieri chieresi, acquistarono la marca di Cavour nel XVII secolo, stabilirono in Santena le loro residenze, dando inizio alla stirpe dei conti di Cavour, da cui ha origine il noto statista risorgimentale, qui sepolto per sua volontà. Ritornata la monarchia sabauda, i santenesi riprovarono ad ottenere autonomia dalla vicina Chieri; ma soltanto nel 1878, grazie al marchese Compans di Brichanteau, Santena fu eretto a comune autonomo. Negli anni sessanta del XX secolo, Santena fu oggetto di una forte emigrazione degli abitanti di Riace, un comune in provincia di Reggio Calabria, per questo, ogni anno, il 26 settembre, viene allestita la Festa di San Cosma e San Damiano, esportata da questa comunità, fin dai primi anni.
Area: 16,2 km²
Abitanti: 10.736 (2018)
Densità: 878,14 ab./km²
Provincia: Provincia di Torino
Frazioni: Carolina, Taggia, Case Nuove, Gamenario, Luserna, San Salvà, Tetti Agostino, Tetti Busso, Tetti Giro, Trinità.
Confina con: Cambiano, Chieri, Poirino, Trofarello, Villastellone.
Nome abitanti: santenesi
Patrono: San Lorenzo (10 Agosto)
CAP: 10026
Prefisso telefonico: 011
Codice Catastale: I327
Cosice Istat: 001257